Emergenza siccità, Regione e Consiglio al lavoro

Razionalizzare i consumi e aumentare la disponibilità di acqua. Sono queste le indicazioni per gestire la scarsità di risorse idriche in Lombardia che il Consiglio regionale lombardo ha messo nero su bianco lo scorso dicembre con una risoluzione bipartisan.

La nostra regione si prepara ad affrontare una situazione di grande difficoltà sia negli invasi idroelettrici che nei laghi. Senza piogge abbondanti, infatti, è facile ipotizzare una situazione di siccità anche quest’anno.

In questo scenario il testo approvato dall’Aula, su proposta dei Consiglieri Paolo Franco (FdI), Matteo Piloni (Pd) e Elisabetta Strada (Azione Italia Viva) nell'ambito dei lavori della Commissione Agricoltura guidata da Ruggero Invernizzi (Forza Italia), prevede azioni per aumentare la capacità di accumulo massimo di acqua che attualmente è di 2,5 miliardi di metri cubi. La soluzione proposta è l’utilizzo delle cave esauste come invasi per le acque pluviali e l’aumento della capienza dei bacini di alta montagna con campagne di dragaggio.

Il documento individua altri due settori di intervento strategici: la riduzione dei consumi sia per uso agricolo che domestico grazie alla diffusione di nuove tecnologie di irrigazione e alla realizzazione di massicce campagne di informazione e il contenimento degli sprechi (la cosiddetta “dispersione idrica”) attraverso l’ammodernamento delle reti distributive dei consorzi e degli acquedotti comunali anche grazie all’apporto dei fondi Pnrr.

Un “taglio” importante tra il 15% e il 20% delle risorse idriche utilizzate (a fronte di una media nazionale del 4%) può arrivare dall’uso in agricoltura di acque reflue depurate. Un risultato che può essere ulteriormente esteso tramite studi di fattibilità da condurre in collaborazione con i gestori del Servizio Idrico Integrato (Sii) e i consorzi di bonifica e irrigazione.

La necessità di interventi efficaci sul ciclo delle acque era emersa con drammatica urgenza nella scorsa primavera-estate quando a seguito di una scarsità di precipitazioni che si protrae dallo scorso anno e che ha registrato secondo Arpa Lombardia un calo del 59% rispetto alla media degli anni 2006-2020, una parte importante delle colture in Lombardia è andata perduta con un danno che la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) calcola su base nazionale in almeno 2 miliardi di euro pari a circa il 6% del prodotto interno lordo del comparto.

A fronte del protrarsi dell’emergenza l’Assessore regionale alla Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni Massimo Sertori ha convocato e istituito un tavolo con i consorzi idrici, le associazioni dei produttori agricoli e gli altri stakeholders per individuare le migliori soluzioni anche con interventi immediati.