La Commissione Sanità, presieduta da Emanuele Monti (Lega), ha espresso oggi a larga maggioranza parere favorevole al nuovo Protocollo d’intesa tra Regione e Università, sede delle facoltà di Medicina e Chirurgia.
Tre gli obiettivi fondamentali del nuovo accordo, che arriva dopo un approfondito confronto tra Regione Lombardia e le Università lombarde: innanzitutto, si mette a sistema la Rete regionale dell’assistenza, della didattica, della formazione e della ricerca sia per i corsi di laurea e le specializzazioni mediche sia per quanto riguarda le professioni sanitarie.
In secondo luogo, viene definito in 240 il numero delle strutture complesse a direzione universitaria in Lombardia (23 per Pavia; 116 per Milano e 38 per Milano-Bicocca; 35 per Brescia; 28 per Insubria). Sono 8, invece, i nuovi poli universitari clinico-assistenziali: la Fondazione IRCSS Ca’ Granda Policlinico di Milano (ospedale universitario), la ASST Pavia, la ASST Ovest Milanese, la ASST Garda, la ASST Cremona, la ASST Valcamonica, la ASST Lecco, la ASST Brianza (già polo di Desio), queste ultime inserite come ospedali di insegnamento, complementari all’ospedale universitario.
Il documento stabilisce, inoltre, che previa autorizzazione regionale il numero delle Direzioni universitarie può essere aumentato, in sede di programmazione annuale, fino a un massimo del 3% della programmazione triennale. Per quanto riguarda, invece, le strutture complesse a direzione universitaria, le convenzioni possono essere aumentate del 20%.
Infine, un articolo è dedicato al trattamento economico del personale universitario che viene allineato a quello dei dirigenti del servizio sanitario regionale, stabilendo diritti e doveri per personale universitario in regime di convenzione (assenze, malattie, ferie e valutazione di risultato al 100%).
Uno specifico e successivo Protocollo riguarderà le specifiche esigenze di formazione degli studenti dei corsi di studio delle professioni sanitarie.
La Commissione ha inoltre accolto alcune osservazioni presentate dal gruppo PD relative al ruolo delle sedi collegate per la formazione specialistica post lauream e al trattamento accessorio dei professori universitari, il cui adeguamento non deve intaccare i fondi previsti per la dirigenza sanitaria del SSN.
Il documento, illustrato dalla Consigliera Selene Pravettoni (Lega), riconosce, infine, le modalità di finanziamento delle attività che realizzano l’integrazione tra assistenza, didattica e ricerca con risorse messe a disposizione sia dall’Università sia dal fondo sanitario regionale. Per quanto riguarda le convezioni per il finanziamento della chiamata di professori o ricercatori, queste saranno soggette ad autorizzazione della Regione.