Chiodini, prataioli, ovuli, gallinacci e pioppini. Per i più fortunati anche il porcino. E’ tempo di funghi in Lombardia e le zone dove è più facile trovarli e raccoglierli sono i boschi, le valli e le pinete. Ne è ricca è la provincia di Sondrio, in Bassa Valtellina come in alta valle: i boschi intorno a Oga, poco sopra a Bormio, per esempio, sono generosi di porcini.
Nella bergamasca, la località migliore per la raccolta è la Val Brembana, famosa anche per la manifestazione che ogni anno si svolge in Alto Brembo e che propone escursioni dedicate alla caccia al fungo più grosso oltre che mercati ed eventi culturali a tema. Un’altra zona dove crescono facilmente i funghi è la Valle d’Intelvi (CO), vicino al confine svizzero. Particolarmente battute dagli esperti sono anche le zone del Pian delle Alpi e del Varesello.
Tre mete infallibili per chi vuole cercare e raccogliere funghi, in particolare porcini. Ma bisogna anche sapere che esistono delle regole e che ogni zona ha le proprie. La Regione Lombardia stabilisce che la raccolta è gratuita sull’intero territorio regionale, ma per tutelare la biodiversità e l’ambiente, alcune Comunità montane richiedono contributi come tesserini giornalieri, settimanali, mensili o annuali.
I funghi sono prelibati protagonisti della nostra cucina regionale, basti pensare al classico risotto o ai funghi all’ambrosiana cucinati con un mazzetto di erbe aromatiche ad hoc. Può costituire un piatto principale, arricchendo un primo, una polenta o una carne, oppure accompagnare un antipasto. Può essere proposto fritto, in umido o trifolato. Sicuramente gustoso, bisogna però fare molta attenzione alla sua commestibilità. Ogni anno si registrano casi di intossicazione: per evitare di incappare in situazioni rischiose e pericolose, a vostra disposizione ci sono i tecnici degli Ispettorati micologici delle ATS. Loro sapranno dirvi con sicurezza e gratuitamente se il fungo che avete raccolto possa essere cucinato e gustato a dovere.