Sabato 26 e domenica 27 torna la Primavera del FAI

Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate di Primavera del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), l’evento che apre le porte al pubblico di luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti. Ville, chiese, giardini, palazzi: in tutta Italia saranno proposte circa 700 mete, una più attraente dell’altra, tutte restaurate a cura del Fondo. E tra queste sono numerose quelle in Lombardia (per l’elenco completo e le prenotazioni si veda il sito FAI), testimonianze di un territorio ricco di storia e tradizioni. Di singolare questa volta c’è il fatto che viene proposto un luogo…che deve ancora nascere, una meta che quindi non ha ancora una storia. Si tratta di MIND (Milano Innovation District), la città del futuro che sta sorgendo nel sito di Expo 2015. Per sabato e domenica FAI ha organizzato la possibilità di visite che prevedono un km di percorso a piedi nel decumano con tappe al nuovo Ospedale Galeazzi, al Campus dell’Università Statale, a Fondazione Triulza e a Human Technopole (ex Palazzo Italia), il centro di ricerca che sta attirando decine e decine di scienziati da tutto il mondo. MIND, che avrà anche insediamenti aziendali e residenziali, sorgerà all’insegna della sostenibilità e sarà un’area carbon free e plastic free. Zone verdi, piste ciclabili, auto elettriche saranno parti integranti del suo panorama. E’ la Milano che si allarga e offre opportunità ai giovani, una realtà che non è ancora molto conosciuta nonostante le enormi potenzialità che racchiude.

Nate nel 1993 e dunque raggiunto il traguardo dei 30 anni, le Primavere del FAI continuano a proporsi suscitando enorme interesse e preparandosi a un’altra edizione di successo. L’evento tuttavia non vuole estraniarsi dal contesto che stiamo vivendo e perciò il FAI, che è un’istituzione della Repubblica, ha voluto esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la sua comunicazione e nei Beni. La Fondazione ha inoltre deciso di dare un contributo concreto impegnandosi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino, che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.