40 cantieri, 120 milioni di euro di finanziamenti, di cui 70 stanziati nell'ultimo triennio. La sanità pubblica nell’alto Varesotto si evolve per stare al passo con le esigenze di un’utenza che cambia. Adeguamenti strutturali, nuove tecnologie e decentramento sul territorio: queste le parole d’ordine della Legge Regionale 22/2021 che ha riformato il sistema socio-sanitario lombardo anche alla luce delle drammatiche esperienze di questi due anni di pandemia.
Importanti gli investimenti annunciati ieri dal Direttore Generale di ASST Sette Laghi Gianni Bonelli alla presenza del Presidente della Regione Attilio Fontana e del Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Emanuele Monti. I più consistenti sono quelli destinati all’Ospedale di Cuasso al Monte: ben 24 milioni di euro per trasformarlo in un polo di eccellenza per la pneumologia e in ospedale di comunità. Oltre 17 milioni invece sono destinati al terzo lotto dell’Ospedale pediatrico Del Ponte che completerà così la sua trasformazione, 18,4 milioni al Day Center 2 all’Ospedale di Circolo, altri 16,5 milioni per il rifacimento totale del Padiglione Centrale sempre al Circolo dove verrà reinsediata la Dialisi ma anche 10 milioni complessivi per l’Ospedale Galmarini di Tradate che avrà tra l’altro un blocco operatorio nuovo di zecca. Grande attenzione anche alla sanità territoriale con la realizzazione prevista entro l’anno della Casa di Comunità di Tradate mentre quelle di Varese (Via Monterosa), Laveno, Angera e Luino saranno pronte entro i primi mesi del 2023. A Luino sarà poi realizzato anche l’ospedale di comunità per rispondere alle necessità di cura di una zona della provincia relativamente decentrata. Questi gli interventi più corposi ma accanto ad essi continuerà l’attività quotidiana di ammodernamento e manutenzione per rendere più ergonomici e confortevoli gli ambienti sia per i pazienti che per gli operatori.
"Non parliamo solo di adeguamenti strutturali – ha tenuto a sottolineare il Direttore Generale dell'ASST Sette Laghi, Gianni Bonelli. Grazie a Regione Lombardia la nostra Azienda può contare su ingenti risorse anche per le tecnologie: in particolare uno stanziamento ad hoc da 3,5 milioni ci consentirà di disporre entro un anno qui a Varese di una sala operatoria ibrida, una tra le poche attive in Lombardia, che offrirà grandissime opportunità di crescita professionale ai nostri chirurghi, cardiologi e radiologi, e vantaggi straordinari per i pazienti”.