Tra polemiche, critiche, gossip e tanto affetto è cominciato il Festival di Sanremo, la gara canora più famosa d’Italia giunta quest’anno alla sua 72esima edizione. In un’epoca, in cui Tg e giornali sono ancora ricchi di notizie sulla pandemia, il Festival della canzone italiana resta una certezza. Sia per chi aspetta di sedersi davanti alla televisione per godersi lo spettacolo e gli outfit sia per chi dai social lo giudica noioso e antiquato e si chiede se qualcuno lo guardi ancora.
In ogni caso anche quest’anno è scattata l’ora della kermesse che andrà in onda fino a sabato, serata conclusiva e nella quale scopriremo se a vincere sarà qualcuno tra i favoriti dai bookmaker oppure un outsider. A presentarla, da tre anni a questa parte, è Amadeus, che mosse i primi passi a RadioDeejay, emittente fondata a Milano e che ha da poco compiuto 40 anni.
Da chi ci è nato a chi è stato adottato, la Lombardia dimostra di essere terra di cantanti e rispetto ad altre Regioni, la flotta lombarda risulta la più numerosa. Sul palco dell’Ariston sono diversi i nostri cantanti e cantautori che si contendono il leoncino d’oro. Qualcuno tenterà il bis come Mahmood nato nel quartiere milanese di Gratosoglio e trionfatore nel 2019, che quest’anno ci riprova insieme al diciannovenne Blanco, che arriva dalla riviera bresciana del Garda, rivelazione musicale assoluta del 2021.
Una delle voci più potenti e cristalline del panorama musicale italiano arriva dal capoluogo lombardo. E’ quella di Francesco Sarcina, front man del gruppo “Le Vibrazioni”, che conquistarono il quarto posto nell’edizione 2020, alle calcagna di un altro gruppo lombardo, i bergamaschi Pinguini tattici nucleari.
Da Cologno Monzese (MI) arriva Alberto Cotta Ramusino, Tananai, che sta a significare “piccola peste”. Il nomignolo, affibbiatogli affettuosamente dal nonno, sarebbe poi diventato il suo nome d’arte. Per lui, salito sul palco per essere stato tra i tre vincitori di Sanremo Giovani 2021, è stato un esordio quello tra i big del Festival, nonostante abbia nel suo curriculum collaborazioni con etichette importanti e con Fedez, artista milanese che proprio l’anno scorso arrivò secondo.
Nato a Milano, la sua è una storia che si sfoglia tra i quartieri milanesi: prima il Giambellino e il Lorenteggio, dove si avvicina al rap, poi Calvairate, dove sfonda: il suo album Taxi Driver è stato il più venduto in Italia nel 2021. Parliamo del 27enne Rkomi.
C'è un altro rapper milanese che tenterà la scalata della classifica (dopo la seconda serata è già al quarto posto). E' Dargen D’Amico. Per molti potrebbe essere la rivelazione del Festival, senz’altro è un veterano del genere hip hop e rap, fondatore delle Sacre Scuole, il gruppo dalle cui ceneri sono nati i Club Dogo.
Cresciuto a Monza e legatissimo a questa città tanto da scegliere la sopraelevata dell’Autodromo come copertina di un suo brano, a Sanremo è tornato Irama, che lo scorso anno dovette gareggiare con le registrazioni delle prove non potendo esibirsi dal vivo perché in quarantena. Lanciato da un famoso talent show, per la serata dedicata alle “cover” di venerdì 4 febbraio Irama sarà affiancato da un altro cantautore lombardo, il milanese Gianluca Grignani. Come Irama, anche Giusy Ferreri, cresciuta ad Abbiategrasso (MI), è diventata famosa grazie a un talent musicale e venerdì interpreterà con il monzese Andy (Blu Vertigo), la cover di un brano di Lucio Battisti, che a Milano si rifugiò e diventò grande. Così come un testo di Lucio Battisti è stato scelto anche da un altro giovane vincitore di un talent, Michele Bravi.
Diverse sono le tracce di Lombardia: la milanese Malika Ayane accompagnerà Matteo Romano e il rapper Rkomi canterà con i Calibro 35, gruppo fondato a Milano nel 2007 e autori della colonna sonora della serie tv Blanca andata in onda recentemente sulla Rai. Milanese da anni è anche Arisa, che nel capoluogo si è trasferita e vive stabilmente. Sul palco dell’Ariston duetterà col concorrente Aka 7even e insieme a Malika Ayane ha presentato al pubblico i brani finalisti del contest ideato per Milano-Cortina 2026. Il vincitore diventerà l’inno dei giochi olimpici invernali.
Un po’ milanese lo è infine anche Loredana Bertè che intonerà una delle sue più celebri canzoni insieme ad Achille Lauro.
E se sul palco dell’Ariston si sfidano i nostri cantanti lombardi, a cui auguriamo il migliore dei risultati, nel foyer del Casinò della città ligure, che ospitò le prime edizioni della kermesse, è allestita una mostra omaggio a Milva, che era legatissima a Milano e soprattutto al Piccolo Teatro. Chiamata nel 1965 da Paolo Grassi, diede vita a un sodalizio trentennale con Giorgio Strehler. Al Casinò sono esposti 16 preziosi abiti di scena che la grande artista indossò nel corso della sua carriera e realizzati per lei da importanti stilisti come Ferrè, Armani e Versace. Ad aprile la mostra si trasferirà al Teatro Franco Parenti di Milano, dove gli abiti donati dalla figlia saranno offerti all’asta.
E a quasi un anno dalla sua morte, un omaggio alla “rossa” della canzone italiana (così l'aveva soprannominata Enzo Jannacci) arriverà nella serata delle cover anche da Iva Zanicchi, che ha scelto di interpretare “Canzone” di Don Backy e Detto Mariano, nella versione di Milva.