Salute mentale nelle carceri: la Commissione Speciale carceraria avvia un’indagine conoscitiva

Milano, 26 marzo 2021 – Nelle carceri italiane i detenuti si tolgono la vita con una frequenza 19 volte maggiore rispetto alle persone libere. La situazione pandemica e la ulteriore riduzione dei contatti con il mondo esterno hanno ovviamente aggravato un disagio che si ripercuote sull’ambiente carcerario in generale.

Per questo la Commissione speciale Situazione carceraria in Lombardia ha deciso di attivare un’indagine conoscitiva sul tema della gestione e cura della salute mentale e, in particolare, della depressione all’interno degli istituti penitenziari lombardi.

L’indagine durerà 18 mesi -spiega la Presidente della Commissione, Antonella Forattinied è importante che si svolga ora, visto che la situazione pandemica, che si aggiunge al sovraffollamento, aggrava molto le problematiche già presenti.  La Commissione, che ha approvato all’unanimità l’iniziativa, conta di poter rispondere e in questo modo anche ad una esigenza del personale che lavora nelle carceri”. L’attenzione sul tema era stata richiamata di recente dal Garante dei detenuti di Regione Lombardia Carlo Lio.

Un programma di prevenzione dei suicidi e degli atti autolesivi è cruciale infatti anche per supportare il personale di custodia degli istituti penitenziari (che a sua volta subisce pesanti conseguenze di un clima di forte distress) oltre che costituire una misura utile per l’intero Istituto ed una misura di civiltà.

Il lavoro della Commissione prevede, dopo una verifica del contesto normativo di riferimento, una serie di consultazioni con le parti interessate fra cui i Direttori Sanitari di ogni istituto penitenziario lombardo e REMS, le ATS, le ASST, alcune strutture di supporto alla salute mentale, la Polizia penitenziaria e i dirigenti regionali che si occupano di sanità penitenziaria, il Provveditore del DAP, il Garante dei detenuti di regione Lombardia e le Associazioni. 

Ci si doterà di un supporto tecnico-scientifico, fornito da Polis Lombardia, che analizzerà le ricerche e gli studi recenti sul tema.

Il lavoro di analisi non comporterà spese aggiuntive per l’amministrazione regionale, perché si varrà esclusivamente di risorse interne all’istituzione regionale.