Violenza sulle donne: in Commissione Sanità la relazione biennale

E’ stata presentata alla Commissione sanità del Consiglio regionale la seconda relazione sulla violenza contro le donne.
Il report  viene redatto ogni due anni, in attuazione della legge  regionale 11/2012 («Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza») di cui costituisce strumento di valutazione. L’articolo 11 della legge, infatti, prevede la cosiddetta “clausola valutativa”, ossia l’impegno ad informare  il Consiglio sull’attuazione  della legge e sui risultati ottenuti nelle azioni di contrasto alla violenza contro le donne. Gli obiettivi da monitorare sono, in particolare,  quelli di prevenire e far emergere il fenomeno e poi accogliere, proteggere e accompagnare all’autonomia le  vittime.

La relazione, dunque, confronta i dati del 2013 con la situazione attuale  (al febbraio 2020) e rileva che le reti antiviolenza sono passate da 13 a 27, mentre i soggetti gestori di centri antiviolenza sono ad oggi 40 (contro i 21 del dicembre 2013): complessivamente 67 soggetti giuridici. Al proposito, per comprendere questi numeri,  è importante sottolineare che i soggetti giuridici sono spesso gestori di più di un centro antiviolenza.
I gestori di strutture di ospitalità (case rifugio/case di accoglienza) passano da 11 a 44 e le 117 strutture di ospitalità convenzionate arrivano a  coprire tutto il territorio regionale.
Complessivamente si contano 50 centri antiviolenza attivi sul territorio regionale, in convenzione con gli enti locali capifila delle reti, nell’ambito del Programma 2020-2021 in corso. Inoltre, alle sedi principali dei centri antiviolenza, si aggiungono 49 sportelli decentrati, per un totale di 99 punti di accesso ai servizi per le donne vittime di violenza.
posti letto in strutture protette offerti dai soggetti giuridici convenzionati  sono complessivamente 753, di cui 420 per donne e 323 per figli minori. A questi si aggiungono i posti letto gestiti da strutture non convenzionate quali, a titolo di esempio, l’Istituto delle Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo e le strutture gestite da Telefono Donna Onlus.

Nel 2018 sono stati attuati 11323 “percorsi” di donne nei centri antiviolenza,  che sono diventati 16512 nel 2019. Il maggior numero di percorsi si rileva, prevedibilmente, a Milano (con 6367 percorsi), seguita da Brescia (2145), Varese (1443) e Bergamo, quasi a parità di casi con Monza e Brianza (rispettivamente 1330 e 1334).
Tra i servizi specialistici erogati alle 2820 donne prese in carico nel 2019 risultano particolarmente utilizzati la consulenza legale (44,9%) e psicologica (34,2%), seguiti dai servizi di equipe/consulenza sociale (15,3%), dai percorsi psicoterapeutici/psichiatrici (9,5%) e dai servizi di accompagnamento territoriale utilizzati dal 9,1% delle donne, percentuali che riflettono sostanzialmente quanto avvenuto nel 2018.
Seppur con la dovuta cautela per via della diversa modalità di rilevazione, rispetto al 2016 – si legge nella relazione – i dati mostrano una crescita della percentuale di donne che usufruisce dei servizi di base come i colloqui di accoglienza (68,6% nel 2016) e degli ascolti telefonici (59,3%) mentre diminuisce il ricorso ai servizi specialistici quali la consulenza/assistenza legale (34,5% nel 2016) o la consulenza psicologica (21,7%)”

Il piano per il prossimo  triennio  (2020-2023 ) amplia la sfera di intervento a tematiche e target sino ad oggi non trattati o trattati marginalmente, quali le donne vittime di violenza appartenenti a categorie svantaggiate o con particolari fragilità, gli uomini maltrattanti, i minori vittime di violenza e/o testimoni di violenza intra-familiare e gli orfani di femminicidio.

Le politiche regionali su questo tema prevedono anche la stipula di Protocolli d’Intesa e Convenzioni con i principali soggetti coinvolti nella prevenzione e nel contrasto della violenza contro le donne.
Ad oggi sono attivi accordi con le Prefetture, l’Ordine degli Avvocati di Milano, il CONI,  l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.
Lo scorso febbraio è stato  approvato  un Protocollo d’Intesa con Assolombarda per la realizzazione di un progetto pilota, articolato in 25 iniziative di informazione e sensibilizzazione, finalizzate alla prevenzione e al contrasto delle molestie  sulle donne nei luoghi di lavoro.

(credit photo:Tumisu/pixabay)