La Lombardia è un territorio vivace che brilla anche per un grande numero di feste popolari, in particolare quelle legate alle celebrazioni di inizio e fine di ogni anno. Tra queste, il Carnevale rappresenta la festa più divertente che per tradizione è anche la festa delle maschere, ciascuna tipica di un luogo e con una storia da raccontare.
Tra i Carnevali più antichi, nella Val d’Intelvi, sabato 22 e martedì 25 febbraio si festeggia il Carnevale di Schignano (Como). I personaggi tipici sono Il Mascarott/Mascarun (opulento ricco e ben vestito), Il Brut (povero che vive di stenti, contadino o pastore), La Cioca (moglie grassa e petulante del Mascarott), I Sapeur (i saggi nativi abitanti della Valle) che guidano la sfilata, Il Sigurtà (l’autorità) e il Carlisepp (il fantoccio del Carnevale) che nella sfilata finale, cercando di sfuggire alla rabbia della folla, finirà sul rogo come buon auspicio di provvidenza per l’anno che verrà. Ad animare la festa di questo caratteristico borgo sono i costumi e le suggestive maschere di legno create da scultori locali secondo una tradizione secolare.
A Cantù (Como) il segreto del Carnevale è nella sfilata dei carri allegorici più grandi della Lombardia. Il programma carnevalesco prevede grandi sfilate con sculture ambulanti di cartapesta alte fino a 15 metri. La maschera simbolo del Carnevale di Cantù è Truciolo, il simpatico e maldestro garzone di falegnameria che rievoca la maestria artigiana dei canturini per la lavorazione del legno, di cui non si buttano via nemmeno gli scarti.
Il Carnevale Vecc di Grosio (Sondrio) si celebra domenica 1 marzo in Valtellina. Le antiche maschere locali protagoniste sono la Magra Quaresima (sofferente vecchietta vestita di soli stracci) e il grassoccio signorotto, allegoria dei festeggiamenti prima della Quaresima. Un fantoccio imbottito di paglia con grosse corna simboleggia i tempi di miseria da lasciarsi alle spalle. Molto curiose anche le altre maschere che animano la festa: L’Orso, il Toni (il buffone del paese) e la Bernarda (una vecchia che in gerla trasporta un poppante che spruzza vino da suo biberon).
Anche il Carnival di Mat a Bormio (Sondrio) si festeggia in Valtellina. In passato la festa coincideva con l’elezione del Podestà dei Matti che per una settimana sostituiva il vero podestà del paese, concedendo ogni tipo di divertimento a tutta la popolazione.
In Va Sabbia, nel piccolo e suggestivo borgo di Bagolino (Brescia), il Carnevale di Bagosso è un tripudio di musica e scherzi. I Balarì (ballerini) e i Sunadur (suonatori) animano le vie del paese con musiche e danze. I costumi più tradizionali sono quelli dei Mascher dal grosso cappello con piume e nastri colorati, fiocchi e gioielli. Tutti i personaggi indossano gli sgalber, tipici zoccoli in legno. il Carnevale in Val Sabbia si festeggia il 24 e 25 febbraio.
Il Gran Carnevale Cremasco del 23 febbraio – 1 marzo, mette in scena la maschera simbolo della città: il Gagèt còl sò Uchèt (un contadino con la sua oca che guida la sfilata dei gruppi folcloristici e dei carri allegorici). Il personaggio scaturisce dai fenomeni sociali accaduti in passato, come l’esodo in città dei contadini che arrivavano con una cesta di vimini colma di oche da vendere al mercato. Oltre ai carri allegorici si trovano mercatini dei sapori (le frittelle chiamate frèciule, i chisolì, di pasta fritta con mele e uvetta) e bancarelle dell’artigianato locale. La festa si conclude con i fuochi d’artificio e il gran rogo del Carnevale.
Il Carnevale di Mantova si celebra verso la fine di febbraio e mette in scena la fiaba di Re Trigol, una maschera che si richiama alla castagna (trigol) che cresce nei tre laghi alle porte della storica città dei Gonzaga. La tradizione tocca tematiche ambientali con migliaia di figuranti che acclamano Trigol, il Re del Carnevale di Mantova e la sua Corte: una Regina, un Mago, una Fata e una Strega.
Anche sulla sponda varesina del Lago Maggiore si celebra la festa con il Carnevale di Laveno Mombello (Varese) che nel paesano sempre ubriaco Bortolo Ciuchet ha la sua tipica maschera che incarna tutti i mali della società e per questo, forse ubriaco e incosciente, viene messo al rogo.
Il Carnevale Ambrosiano di Milano si celebra il sabato 29 febbraio dopo le Ceneri, quando tutti gli altri Carnevali sono terminati. Il motivo del ritardo sarebbe imputabile a Sant’Ambrogio che in pellegrinaggio fuori Milano chiese ai fedeli di rimandare la Quaresima fino al momento del suo ritorno in città. La maschera più nota del Carnevale di Milano è Meneghino che guida il festoso corteo del sabato grasso per le vie del centro città e fino al Duomo. La festa si conclude nella grande piazza con lo spettacolo di acrobati e giocolieri.