Se in Lombardia l’agricoltura è riconosciuto come settore trainante anche i “mestieri storici” o tradizionali non sono da meno, tant’è che da più tempo si pongono all’attenzione con numeri davvero sorprendenti: quasi 49mila imprese e circa 100mila addetti per un giro d'affari di 7,3 miliardi di euro.
Un volano molto interessante questo anche nel campo dell’imprenditoria giovanile under 35 nazionale (54mila in Italia) e soprattutto lombarda che dà ulteriore slancio al trend in crescita con 3.688 imprese attive sul territorio (+3,9% negli ultimi 12 mesi).
Significativa è anche la presenza dei 2.917 imprenditori stranieri (+ 4,1) rispetto al 2017.
Tra le città, al primo posto spicca Milano con 8.293 imprese che impiegano 26mila addetti, seguita da Brescia (7.964 imprese e 12 mila addetti) e Mantova (6.844 imprese e circa 8 mila addetti).
Nel capoluogo lombardo sono cresciuti i pulitori specializzati (+ 283,3%) seguiti dai riparatori di oggetti in metallo (+121,4%) mentre a livello territoriale si contano oltre 800 tessitori, 700 calzolai, più di 300 ricamatori e aziende di produzione di pizzi e merletti, oltre 250 corniciai, circa 450 imprese tra orologiai e riparatori di gioielli, 226 spazzacamini, circa 40 artigiani del vetro e più di 50 maniscalchi. Le imprese femminili ammontano a 6.947 tra le quali molte imprese artigiane (9.782).
I dati nazionali elaborati dalla Camera di Commercio Milano, Monza e Brianza e Lodi su dati Registro Imprese e dati Aida – Bureau van Dijk, raccontano di 54mila imprenditori under 35 impegnati negli antichi mestieri e di 733 mila imprese che danno lavoro a 862 mila addetti. Il business annuale è di 30 miliardi di euro. Tra i principali settori per numero di attività ci sono l’agricoltura (632mila), la produzione di pane e dolci (quasi 30mila), commercio tradizionale con tessuti, lavanderie (20mila), sarti (oltre 10mila), commercianti di pesce (6.677), di tessuti (5.884) e fiori (3.739) e artigiani del legno (3mila).
Maurizio Pavani