Treni, via libera in Consiglio a Risoluzione sul servizio ferroviario regionale

Trenitalia apra il portafoglio e faccia investimenti analoghi a quelli sostenuti dal socio paritario in Trenord, ovvero Ferrovie Nord Milano, recuperando in questo modo i finanziamenti che non sono stati fatti negli scorsi anni.
La sollecitazione al gruppo Ferrovie dello Stato a fare investimenti è uno dei punti cardini contenuti nella Risoluzione sul servizio ferroviario regionale approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale (46 sì, 27 no e 2 astenuti: a favore i gruppi di maggioranza, contrari PD, M5Stelle e +Europa, astenuti Lombardi Civici Europeisti) dopo un dibattito che ha catalizzato  l’attenzione dell’Aula  per oltre 3 ore su disagi e problematiche che vivono i 750 mila pendolari che utilizzano tutti  i giorni i 330 treni che Trenord mette a disposizione per effettuare 2400 corse su 40 direttrici, 11 linee suburbane e 5 del Passante.
“Il documento – ha detto il relatore Andrea Monti della Lega – mette nero su bianco i disagi che tutti i giorni i pendolari patiscono, la Risoluzione non nasconde quello che non va, fotografa la situazione ma al tempo stesso traccia una concreta e veloce soluzione. E soprattutto chiede a Ferrovie dello Stato di fare la sua parte: la Lombardia ha investito 3 miliardi, FS solo 170 milioni. I numeri dicono tutto”.
La Risoluzione sollecita anche Trenord a rivedere la struttura organizzativa per garantire un livello adeguato di servizi, ma invita pure Rete ferroviarie italiane (Rfi) a interventi di ammodernamento e manutenzione della rete in Lombardia (al riguardo è stato approvato un ordine del giorno presentato dai Lombardi Civici Europeisti e sottoscritto da tutti i gruppi). Il documento tocca anche il contratto di Trenord con Regione Lombardia, sottolineando che l’ipotesi di rinnovo “fino al 2026 potrà essere valutata qualora  venga garantita la possibilità di ulteriori investimenti in nuovo materiale rotabile.”
Rispetto al documento uscito dalla Commissione Territorio, l’Aula ha accolto sei dei 24 emendamenti presentati.  Il documento approvato apre alla possibilità di valutare la costituzione di un organismo indipendente che controlli il rispetto del contratto di servizio (emendamento Niccolò Carretta dei Lombardi Civici Europeisti) e di avviare uno studio per individuare un’alternativa alla gestione del servizio da parte di Trenord per arrivare, con il rapporto e le verifiche con le grandi aziende territoriali, a “un grande attore pubblico regionale” (emendamento Elisabetta Strada dei Lombardi Civici Europeisti).
Via libera infine anche ad alcune proposte emendative avanzate dal Movimento 5 Stelle (Nicola Di Marco) tra cui un opportuno piano di assunzioni per macchinisti, capitreno, manutentori e personale di biglietteria.

 

Il dibattito in Aula  

Il dibattito in Aula è stato introdotto dall’Intervento del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha sottolineato come “le condizioni del servizio ferroviario in Lombardia versano in condizioni non degne della nostra Regione. Occorre intervenire in modo incisivo e siamo pronti  a valutare qualsiasi soluzione pur di risolvere i problemi dei pendolari. Treni obsoleti e reti insufficienti non consentono di offrire servizi adeguati e all’altezza della Lombardia. Voglio però ricordare che a fronte dei 3 miliardi di euro di investimenti degli ultimi 10 anni da parte di Regione Lombardia, Trenitalia ha investito nello stesso periodo solo 170 milioni di euro e Ferrovie dello Stato da troppo tempo non investe più sulla rete lombarda. Abbiamo acquistato 161 convogli nuovi che entreranno in funzione nel 2020 per adeguare la flotta di Trenitalia in Trenord. Dopo essere usciti dall’emergenza vigileremo che il servizio sia consolidato e forte. Non chiuderemo questa legislatura lasciando il servizio ferroviario in queste condizioni"

L'Assessore ai Trasporti Claudia Terzi ha quindi evidenziato come "in Lombardia viaggiano 2400 treni al giorno e 757 mila persone, il 50% delle quali viaggia nelle ore di punta. La flotta di Trenord conta 397 treni di cui 336 elettrici e 61 diesel. L’età media è di 20 anni. La Regione spende ogni anno 600 milioni di euro, 500 come corrispettivo pagato a Trenord per i servizi ferroviari e 100 per la gestione della rete regionale FN. Inoltre Regione finanzia direttamente l’acquisto di nuovi treni e i potenziamenti infrastrutturali su rete FN. Il nostro obiettivo è quello di tutelare i pendolari. E in questa fase emergenziale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Regione Lombardia ha investito più di tutti, mentre la collaborazione di Trenitalia è sempre stata insufficiente e sono mancati gli investimenti sulla rete di Rfi. Per questi motivi, oggi ci troviamo in una situazione disastrosa evidente a tutti. Ciò nonostante ci stiamo dando da fare per garantire un servizio ferroviario degno di questo nome".

Hanno poi preso la parola numerosi Consiglieri regionali, di cui riportiamo sotto gli interventi in sintesi 

Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti): Occorre una seria assunzione di responsabilità da parte di chi da tempo amministra Regione Lombardia. Abbiamo presentato tre proposte: la messa a gara sperimentale del servizio, l’istituzione di un autorità indipendente per il controllo, la richiesta di un maggior impegno da parte di RFI sulle infrastrutture.

Luca Del Gobbo (NCI): Bisogna puntare sull’innovazione e sull’istituzione di una cabina di regia interassessorile. Chiediamo un maggior impegno da parte del Governo per il miglioramento della tratte lombarde, come da accordi stipulati.

Pietro Bussolati (PD): Siamo davanti a un vuoto pneumatico da parte del centrodestra che amministra la Regione. Il dibattito si è svolto tutto in difesa senza proporre alcuna soluzione migliorativa. La situazione nasce dalla decisione scellerata di creare Trenord e dall'aver privilegiato infrastrutture viabilistiche che hanno di fatto scoraggiato investimenti da parte di RFI.

Viviana Beccalossi (Gruppo Misto): Tante le responsabilità pregresse, tra cui quelle dell’Amministratore Delegato di Trenitalia Mazzoncini che ha penalizzato la Lombardia. Per il futuro occorre aprirsi a una prospettiva internazionale anche con il coinvolgimento del privato. Occorre, inoltre affrontare anche il tema della sicurezza sui treni.

Angelo Palumbo (FI): Approvare a larga maggioranza questa risoluzione significa dare uno strumento forte alla Regione e al Presidente Fontana, che domani sarà a Roma per parlare di questa situazione. Con questo documento chiediamo che gli investimenti siano garantiti e che Trenitalia investa esattamente come FNM.

Mauro Piazza (FI): Al di là del continuo rimpallo delle responsabilità e in attesa dei ventilati miglioramenti da parte di RFI, bisogna concentrare l’attenzione sui cambiamenti necessari. Regione Lombardia deve cambiare passo, valutando anche la possibilità di concentrarsi sulla funzione di controllo e abdicando dall’erogazione del servizio. 

Marco Alparone (FI): Pensiamo al futuro, concentriamoci sul progetto e non sulle colpe. Accompagniamo la Giunta nella direzione di trovare una soluzione e di non chiudere questa legislatura lasciando il servizio ferroviario nelle condizioni in cui lo abbiamo trovato.

Silvia Sardone (Gruppo Misto): Dobbiamo ripartire e dobbiamo lavorare avendo come priorità la tutela dei pendolari. Contano i numeri e gli investimenti.

Matteo Piloni (PD): L’emergenza va affrontata in una prospettiva futura ma soprattutto una volta che potremo contare su investimenti certi, cosa oggi purtroppo non praticabile

Raffaele Straniero (PD): Ritengo vergognoso l’atteggiamento della maggioranza di centrodestra che addossa sempre ad altri le responsabilità. Nel merito, anche la soluzione dei bus sostituitivi su alcune linee è una pezza peggiore del buco: anche a detta degli stessi pendolari è una presa in giro.

Simone Verni (M5S): Io non dimentico le tante responsabilità nell’amministrazione di Trenord, non dimentico le responsabilità dei Sindaci per quanto riguarda le infrastrutture e le stazioni. Ora grazie al nuovo Governo si possono trovare soluzioni condivise. Occorre sostenere la proposta di un organismo indipendente di controllo e la necessità di abbattere i costi di gestione.

Federico Romani (FI): Il trasporto ferroviario lombardo può e deve diventare un’eccellenza, soprattutto facendo pressioni su RFI e valutando anche la possibilità di nuove modalità di gestione e di nuovi soci, per cui occorrono provvedimenti urgenti.  

Gigi Ponti (PD): Per trovare una soluzione bisogna cominciare dalla governance. Non si capisce quale sia l’idea della Giunta e quale sia il progetto proposto per recuperare la situazione. Non capiamo quale sia la proposta su governance e investimenti.

Gabriele Barucco (FI): Diamo valore ai numeri che emergono da questa situazione: 750mila pendolari, 79% di servizio ottimale e 21% di ritardi, due soci, di cui solo uno investe. Troviamo una soluzione per risolvere i disagi.

Silvia Scurati (Lega): Non si può ignorare il passato. Cattive scelte e scarsi investimenti hanno portato a disservizi e disagi che costituiscono una grave emergenza da affrontare e risolvere. I pendolari sono aumentati ma il servizio è in caduta libera.

Gregorio Mammì (M5S): Lavoriamo su soluzioni condivise. Ma nella Risoluzione di oggi mancano due cose importanti: non c’è la presa d’atto del fallimento della gestione e della governance di Trenord. E non contiene un’autocritica seria della Regione per non aver fatto una sana e reale programmazione.

Angelo Orsenigo (PD): Un dibattito deludente e privo di soluzioni e di prospettive, a fronte dei problemi quotidiani di tanti pendolari. In particolare, voglio ricordare le difficoltà dei pendolari transfrontalieri della provincia di Como. La situazione disastrosa delle ferrovie lombarde ha anche danneggiato i collegamenti con la Svizzera.

Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti): Occorre imprimere una svolta decisa, approntando un modello di governance diverso e già sperimentato in Lombardia, come nel caso di A2A. Un’amministrazione a forte controllo pubblico ma che si avvale dei servizi di aziende di trasporto locali ed integrate.