Un evento all’insegna del connubio, sempre più stretto e importante, tra salute e cucina, scienza e arte culinaria: è quello ospitato questa sera al Belvedere di Palazzo Pirelli intitolato “Il cibo intelligente e la medicina nel piatto: la sfida della ricerca scientifica”. Protagonisti da un lato alcuni giovani ricercatori dell’Urological Reserch Institute (URI) dell’Ospedale San Raffaele e del progetto RE.ME.DIET, dall’altro una selezione di chef stellati.
L’incontro è stato promosso dalla Onlus bergamasca URO.SOL (Urologia e Solidarietà) e ospitato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio della Regione Lombardia.
Durante l’evento scientifico, le relazioni di medici e ricercatori, che con i loro studi hanno dimostrato come un’alimentazione equilibrata, basata sul modello mediterraneo, sia in grado di assicurare il mantenimento di un buono stato di salute e di diminuire il rischio d’insorgenza di diverse patologie, prima tra tutte l’obesità, hanno stimolato un interessante e “gustoso” confronto con chef di primo livello.
Sono intervenuti il dottor Alessandro Piccinelli, responsabile dell’Unità operativa di Urologia del Policlinico San Pietro – Gruppo ospedaliero San Donato e fondatore di URO.SOL, il dottor Francesco Trevisani, nefrologo e ricercatore di URI dell’Ospedale San Raffaele e del progetto RE.ME.DIET, e la dottoressa Arianna Bettiga, biologa nutrizionista e ricercatrice sempre di URI dell’Ospedale San Raffaele e del progetto RE.ME.DIET. All’incontro erano presenti anche il dottor Riccardo Vago, phD Chimico farmaceutico e Ricercatore, e la dottoressa Annalisa Romani, responsabile scientifico laboratorio DiSIA-Phytolab (Pharmaceutical, Cosmetic, Food supplement Tecnology and Analysis) dell’Università degli Studi di Firenze.
Le presentazioni scientifiche si sono alternate a interventi di maestri del food, chef e pastrychef, che, in virtù della propria esperienza professionale e personale, hanno dimostrato come un’alimentazione buona e sana possa nascere solo dal connubio tra scienza, conoscenza delle materie prime e arte culinaria. Ospiti speciali dell’evento sono stati Chicco Cerea, Chef Patron del ristorante Da Vittorio di Brusaporto; Carlo Cracco, Chef Patron del ristorante Cracco in Galleria a Milano; Giuseppe Iannotti, Chef del ristorante Kresios di Telese Terme; il Maître Chocolatier Davide Comaschi, direttore della Chocolate Academy di Milano; il Maestro Pasticcere Roberto Rinaldini, fondatore di Rinaldini Pastry SPA e il Maestro Pizzaiolo Alessio Rovetta.
La Onlus URO.SOL (Urologia e Solidarietà) nasce nel 2016 a Bergamo con lo scopo di promuovere la divulgazione scientifica e la prevenzione sanitaria in campo uro-oncologico. In questi anni diversi sono stati i progetti portati avanti dall’associazione. Primo tra tutti il finanziamento di una borsa di studio per un anno per un giovane urologo che ha collaborato con lo staff del dottor Alessandro Piccinelli, seguendo un studio scientifico per la diagnosi del tumore prostatico con RMN multiparametrica. Inoltre, si è impegnata in programma di screening di tumore prostatico per donatori AVIS e ha promosso alcune conferenze divulgative per la cittadinanza sul tema del rapporto fra alimentazione e cancro.
Il progetto RE.ME.DIET nasce anch’esso nel 2016 da due ricercatori di URI (Urological Research Institute) dell’IRCCS Ospedale San Raffele di Milano – dottor Francesco Trevisani e dottoressa Arianna Bettiga – che da anni sono impegnati nello studio dell’impatto epigenetico promosso dalla Dieta Mediterranea sulla prevenzione e terapia delle malattie renali. La letteratura scientifica ha infatti dimostrato che le persone affette da obesità e sovrappeso hanno un’incidenza’ più alta di insorgenza di patologie degenerative a carico del rene, come l’ Obesity Related Glomerulopathy. Per questo motivo i medici e i ricercatori del progetto RE.ME.DIET si sono posti come obiettivo quello di studiare e individuare il giusto abbinamento degli alimenti tipici della dieta mediterranea, al fine di sviluppare la “Medicina Predittiva”. Una medicina che basandosi sulle informazioni ricavabili dalle peculiari caratteristiche genetiche di un individuo possa anticipare una stima dei rischi di quest’ultimo di sviluppare una determinata patologia renale durante il corso della sua vita anche in relazione ai cambiamenti delle abitudini alimentari.