“La trasparenza, così come la lotta alla corruzione, non può essere solo affidata alla normativa e al mero aspetto formale delle leggi. La mera applicazione di procedure e di codici rischia di annientare l’esercizio della responsabilità individuale. Io credo che l’unica vera radice possibile dell’etica sia l’estetica: solo un’idea del bello che va oltre il vantaggio personale, il beneficio immediato, può fare da antidoto alla tentazione della corruzione ed essere alla base di un’educazione alla legalità”. Questo il pensiero espresso dal Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, intervenuto questa mattina alla tavola rotonda “Il potere della cultura” insieme all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e al filosofo Vittorio Alberti.
Il dibattito ha concluso una intensa mattinata di confronto e di studio nell’ambito dell’evento “TrasparEnti 2017”, organizzato da Giunta e Consiglio regionale della Lombardia in occasione della Giornata della Trasparenza. Introdotti da brani di riflessione di Papa Francesco, gli interventi della tavola rotonda hanno toccato i vari aspetti della corruzione, con particolare attenzione al ruolo delle istituzioni. “La corruzione – ha sottolineato Cattaneo – è un’abitudine al male che si può combattere grazie a una retta coscienza personale, all’educazione e al senso di appartenenza a una comunità”.
Molti i temi trattati dai vari relatori della mattinata, introdotti dal Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia Gustavo Cioppa. Le questioni della partecipazione alle informazioni, dell’Open Government, della trasparenza negli appalti pubblici, dell’attività delle lobby, della riservatezza nel confronto Italia – Europa e del diritto all’accesso agli atti sono stati al centro degli interventi della Presidente dell’Agenzia Regionale Anti-Corruzione, Adriana Garrammone, di Giovanna Bianchi Clerici (per l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali) Nicoletta Parisi, Consigliere ANAC e professore ordinario di Diritto Internazionale presso l’Università degli Studi di Catania e, in videoconferenza da Bruxelles, del Garante Europeo della Protezione dei dati, Giovanni Buttarelli, e Martin Ohridski (Policy Officer Trasparency & Lobbying Regulation, del Secretariat General della Commissione Ue).
La manifestazione è poi proseguita nel pomeriggio a Palazzo Pirelli in Sala Gonfalone con la partecipazione dell’Assessore regionale Mauro Parolini e dei Consiglieri regionali Lino Fossati, Riccardo De Corato e Carlo Borghetti. Sono intervenuti anche, tra gli altri, il Difensore regionale lombardo Carlo Lio e il Presidente dell’Assemblea dei Difensori civici delle Regioni e delle Province autonome Fabrizio Di Carlo.
Nella sede di Lombardia Informatica, invece, sul tema della trasparenza degli appalti è in corso un altro tavolo di confronto introdotto dal Presidente della Commissione speciale Antimafia Gian Antonio Girelli, alla presenza di diversi rappresentanti di istituzioni forensi e giudiziarie.
L’attività delle lobbies,e la necessità di una loro regolamentazione nel rispetto dei principi di sussidiaretà e di partecipazione, sono stati al centro dell’intervento di Lino Fossati, consigliere componente della Commissione Affari istituzionali. “Regione Lombardia è tra le prime sei regioni italiane ad aver normato con legge specifica l’attività di rappresentanza di interessi – ha sottolineato il consigliere Fossati – . Si è trattato di un grande passo avanti, ma molto resta da fare soprattutto a livello nazionale, prevedendo obblighi e sanzioni specifici. E’ un‘operazione di trasparenza e di contrasto alla corruzione che però non va disgiunta dallo sviluppo della a valutazione delle politiche pubbliche”.
Per il Presidente del Comitato paritetico di controllo e valutazione Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) “fare valutazione delle politiche pubbliche, cioè degli interventi che vengono regolati, finanziati e attuati per dare risposta ai bisogni dei cittadini, implica che i decisori pubblici prendano una lente di ingrandimento – e qualche volta anche un sofisticato microscopio – e guardino dentro le azioni, gli interventi, le decisioni, i fatti, i numeri, le opinioni. Tutto questo con il solo scopo di imparare dall’esperienza e imparare a fare meglio. La valutazione è dunque un “guardare dentro” che non può restare fine a se stesso, ma serve a “portare fuori” nuova consapevolezza e nuove decisioni”.
“In altre parole – ha aggiunto il Vice Presidente del Comitato Carlo Borghetti (PD) la valutazione è pubblica, altrimenti “tradisce” la sua natura e il suo scopo. L’Assemblea legislativa lombarda fa controllo e valutazione per raggiungere questi due fondamentali obiettivi: migliorare la qualità della spesa pubblica e rispondere in modo più efficace ai bisogni dei cittadini. Ovviamente i due obiettivi sono strettamente collegati perché le risorse pubbliche sono spese bene solo se servono a dare risposte efficaci alle esigenze della collettività”
Il Difensore Civico regionale Carlo Lio ha annunciato che entro breve tempo verranno stipulate convenzioni con tutti i soggetti e le associazioni con l’obiettivo di avvicinare la difesa civica ai cittadini nel territorio dove vivono. “Il confronto poi con gli amministratori locali e i Sindaci attraverso l'ANCI Lombardia ci permetterà di veicolare le informazioni sull'attività del Difensore direttamente ai loro cittadini. Il nostro obiettivo è aiutare i cittadini a risolvere i problemi che incontrano nel rapporto con la burocrazia e la pubblica amministrazione: magari problemi piccoli o poco significativi se paragonati al complesso e alla generalità della pubblica amministrazione, ma importanti per chi li vive. E se la pubblica amministrazione, anche attraverso il Difensore civico, dà un buon servizio al cittadino, rende un buon servizio anche a se stessa”.
Per il Presidente della Commissione Antimafia Gian Antonio Girelli (PD) "Va trasformato sempre più in un modo più incisivo e consapevole l’istituzione dove la giornata della trasparenza affinché diventi davvero l’elenco delle cose fatte non delle cose che andrebbero fatte. Perché è vero, e facciamo bene a raccontarci di quanto sia importante culturalmente avere consapevolezza, ma ancor di più istituzionalmente assumerci responsabilità".