Abrogazione parziale della legge Merlin, oggi in Commissione il Comitato per i diritti civili delle prostitute

L’associazione attiva dal 1982 chiede di valutare anche l’abolizione totale della normativa e di legare i “lavoratori del sesso” alle regole del commercio Il relatore, Massimiliano Romeo: “Col vuoto normativo si tolgono anche le tutele”
Questo pomeriggio la Commissione Affari Istituzionali, presieduta da Stefano Carugo (NCD), ha ospitato in audizione Maria Pia Covre, presidente del Comitato per i diritti civili delle prostitute e Yuri Guaiana, dell’Associazione radicale Certi diritti.
L’incontro era stato sollecitato da Paola Macchi (M5S) in merito alla proposta di
referendum per l’abrogazione parziale della Legge Merlin già approvata dalla
Commissione e nelle prossime settimane in votazione in Consiglio regionale.
Gli ospiti hanno chiesto di valutare l’abrogazione totale della legge per scrivere in
Parlamento regole nuove che tutelino le persone in quanto “lavoratrici e lavoratori del
sesso”. Da qui la richiesta di spostare la discussione integralmente dal Codice penale a
quello civile, normando le prestazioni sessuali con le regole del commercio. Ai commissari
sono stati consegnati un documento valutativo della proposta di referendum e una serie di
evidenze relative al sistema fiscale applicabile alla professione (no all’iva), alla tutela della
privacy, alla garanzia della sicurezza personale. Il no alla riapertura di case chiuse vecchio
modello si accompagna alla richiesta di consentire ancora l’esercizio della professione
sulle strade.
“La Regione non ha facoltà di scrivere le nuove regole, competenza esclusiva del
Parlamento – ha spiegato Massimiliano Romeo (Lega Nord), relatore del provvedimento
– La scelta di una abrogazione parziale della legge Merlin è dettata dalla volontà di
mantenere proprio quelle norme che contrastano e condannano lo sfruttamento e la tratta
della prostituzione. Il referendum è l’unico strumento popolare che può sbloccare una
situazione a cui nessuno ha mai voluto mettere mano, come dimostra il naufragio a Roma
di ben 7 proposte di legge negli ultimi anni”.
Prossimamente in Commissione verranno ospitate altre associazioni che da anni si
occupano dell’assistenza in strada alle prostitute, con particolare attenzione al
coordinamento di associazioni, enti ospedalieri e Forze dell’ordine attivo in provincia di
Milano.
IL COMITATO
Il Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute (CDCP) è una associazione no profit fondata
da prostitute e non nel 1982; nel 2004 il Comitato ha ottenuto l'iscrizione nell'anagrafe
regionale delle ONLUS. L'obiettivo principale dell'associazione è dare aiuto alle persone
prostitute.
In questi anni il Comitato ha chiesto in diverse sedi istituzionali la modifica della legge sulla
prostituzione chiedendo, tra le altre cose, la depenalizzazione della prostituzione e azioni
di contrasto allo sfruttamento e al traffico delle persone. Scopo principiale è “il
riconoscimento e la protezione dei diritti civili per le lavoratrici sessuali”.
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Massimiliano Capitanio
Vicedirettore Struttura Stampa
Regione Lombardia – Il Consiglio
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