Record in Lombardia, prima tra le Regioni italiane, per numero di adozioni internazionali: con 762 domande presentate e 649 andate a buon fine. Un dato, riferito al biennio 2014-2015, in linea con quello nazionale che pone il nostro Paese al primo posto in Europa e secondo al mondo (dopo gli Stati Uniti), per numero di adozioni.
Sono i numeri contenuti nel Rapporto 2014-2015, diffuso dalla Commissione adozioni internazionali e realizzato in collaborazione con l'Istituto degli Innocenti, che tiene conto anche dei dati elaborati dal Segretariato dell'Aja. In Italia sono dunque 2.216 i minori adottati nel 2015 e 4.422 nel biennio 2014-2015.
Nonostante il primato italiano e lombardo, il dato complessivo è però in calo: i minori adottati dall'estero in Lombardia nel 2015 sono stati il 5,6% in meno rispetto a quelli del 2014. Seguono Toscana con 388 adozioni realizzate, Veneto con 354, Lazio con 336, Emilia-Romagna con 289 e Campania con 277.
Il 24% dei bambini che arrivano in Italia provengono dalla Federazione Russa: 1.060 i minori autorizzati all'ingresso. Gli altri Paesi di provenienza sono la Polonia (con 365 minori, 8,3% del totale), la Cina (360, per 8,1%), la Colombia (293, per il 6,7%) e il Vietnam (225, per il 5,1%).
Il 58,3% dei bambini adottati sono maschi con un’età media di 5,9 anni. Solo 11,9% ha più di 10 anni e il 2,9% meno di un anno.
Le coppie che accolgono i minori, invece, hanno età medio-alta e istruzione elevata. Per i padri adottivi l’età media è tra 45 e 49 anni mentre per le madri adottive la classe di età prevalente è quella tra 40 e 44 anni. Motivo dell’adozione, nell’88,2% dei casi, è l’impossibilità di avere figli (88,2%). Per il 6,7% si tratta dell’esperienza positiva di accoglienza di un minore straniero (ad esempio famiglie che ospitano minori per soggiorni così detti di risanamento o di accoglienza).
Con 27 sedi, la Lombardia conquista il podio, alle spalle del Lazio che ne ha 28, anche per numero di enti autorizzati alle adozioni, che in Italia sono complessivamente 62.
Lombardia in testa anche per numero di richieste (762) ma non c’è tra le regioni italiane che fanno registrare il maggiore incremento di minori autorizzati all'ingresso: Campania (+ 25,9%), la Sardegna (+91,4%), la Toscana (+11,3%) e il Friuli-Venezia Giulia (+36,7%).
A livello nazionale i decreti di idoneità, emessi nel periodo 2006-2014 che hanno dato luogo ad un conferimento incarico ad un ente autorizzato, quindi effettivamente utilizzati, sono stati 27.353 con un tasso del 68,6%. Quelli che non hanno dato luogo ad un conferimento sono il 31,4%.
Le coppie che hanno completato l’iter adottivo sono state 18.184, pari al 66,4% di tutte quelle che avevano conferito l’incarico agli enti autorizzati.
Tra il 2006 al 2013 il tasso di successo adottivo (decreti di idoneità trasformati in un’autorizzazione all’ingresso) supera il 72,5%.
Info: www.commissioneadozioni.it
Il processo adottivo
Prima fase: Tribunale per i Minorenni, Servizi Sociali Tempo medio: 18 mesi
· Dichiarazione di disponibilità all’adozione resa al Tribunale dei Minorenni competente (Inizio del percorso procedurale da parte degli aspiranti genitori)
· Indagine servizi territoriali (i servizi trasmettono al tribunale dei minorenni la relazione
· psicosociale)
· Decreto di idoneità da parte del Tribunale per i Minorenni (il decreto perde d’efficacia se il conferimento non avviene entro 12 mesi)
Seconda fase: attività enti autorizzati, procedure nei paesi di origine Tempo medio: 25 mesi. La CAI vigila e controlla l’attività degli enti autorizza il proseguimento della procedura: 24 ore
· Richiesta di proseguimento alla procedura ( prevista in alcuni paesi, prima dell’incontro famiglia/minore la CAI autorizza l’Ente al proseguimento)
· Abbinamento minori alla coppia
· Sentenza o provvedimento di adozione nel paese di origine ( acquisizione status figlio legittimo)
· Richiesta dell’ente per l’emissione del decreto di autorizzazione all’ingresso (L’ente invia la richiesta alla CAI, con la completa documentazione prevista dal paese di adozione)
· Emissione ed invio e decreto di autorizzazione (I Vice Presidente CAI emette il decreto e lo invia all’ente e alla rappresentanza italiana per il visto per adozione): 24 ore.
· Oneri a carico della famiglia (l’acquisizione della cittadinanza italiana parte dalla
· data della sentenza tramite trascrizione nei registri di stato civile previo decreto del tribunali per i minorenni, relazioni post adottive).