Regioni, Cattaneo: “Attuare federalismo differenziato per salvare Europa”

 

Presidente partecipa a celebrazioni per ventennale Calre a Oviedo (Asturie)

 

Oviedo (Spagna), 25 luglio 2017 – "L'Europa avrà un futuro se sarà l'Europa dei popoli e delle Regioni e questo potrà accadere solo se riusciremo ad attuare il federalismo differenziato su scala europea, così come Lombardia e Veneto stanno chiedendo a livello nazionale". Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia e Vicepresidente della Calre, Raffaele Cattaneo da Oviedo, capitale delle Asturie (Spagna), intervenendo al Seminario per il 20° di Fondazione della Calre, la Conferenza che raggruppa i 74 parlamenti regionali europei. "Occorre dare alle Regioni che sono in grado di svolgerle ulteriori forme di autonomia e maggiori competenze – ha proseguito Cattaneo –  Le Regioni, infatti, esistevano prima degli Stati nazionali: è arrivato il momento di immaginare nuove forme istituzionali sul modello delle macroregioni, attraverso un rapporto diretto tra quelle Regioni capaci di gestire maggiori competenze in modo differenziato e l'UE".

 

Cattaneo a Oviedo, dove il 7 ottobre del 1997 nasceva la Calre, ha evidenziato  la “crisi esistenziale” della Ue. “Oggi – ha detto – abbiamo bisogno di un’Europa multilivello, policentrica e reticolare ma questa nuova Europa può nascere solo se Bruxelles porterà avanti politiche sussidiarie che coinvolgano le Regioni, i territori e i rappresentanti della società civile”. Cattaneo ha poi aggiunto: "L’Europa è in una fase cruciale: terrorismo, pressione migratoria, stagnazione economica e disoccupazione rappresentano una minaccia per il futuro della Ue e dei suoi cittadini. Serve uno scatto, nuovi strumenti d’intervento, ma soprattutto occorre ricostruire la fiducia verso le istituzioni dell’Unione e questo può avvenire solo se territori e comunità diventeranno protagonisti. Bisogna ripartire dal basso”.  

Cattaneo, che negli ultimi due anni ha guidato la Calre, ha rivendicato in questo contesto il ruolo dei parlamenti regionali nel processo di rifondazione dell’Unione Europea in quanto espressione dei cittadini. “L’Europa – ha aggiunto – è una necessità. Quello che non funziona più, o viene percepito come calato dall’alto, è il processo di integrazione. Proprio questo processo viene di fatto messo in discussione da più parti, in quanto portato avanti da istituzioni comunitarie che agiscono in una sfera protetta, tecnocratica, lontano dalle pressioni della rappresentanza popolare, con strumenti incomprensibili alla maggior parte dei cittadini”. Per il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia è arrivato dunque “il momento dell’ascolto delle Autonomie  perché occorre un’Europa che coinvolga le Regioni e i territori, i rappresentanti della società civile. È allora opportuno – ha detto ancora Cattaneo – alzare il livello della riflessione per una Camera europea delle Autonomie e delle Regioni, con potere legislativo e di indirizzo al pari del Parlamento, che dialoghi con Commissione e Consiglio nell’elaborazione concreta della legislazione comunitaria. Il Comitato delle Regioni deve dunque essere trasformato in una vera e propria Camera delle Regioni”.

 

Cattaneo ha  evidenziato inoltre la necessità di varare politiche di sviluppo regionale per rafforzare la solidarietà tra Regioni forti e deboli. E ha difeso le politiche di coesione dal progetto che vorrebbe centralizzare tutto a Bruxelles, riducendone il budget. Per Cattaneo questo sarebbe “una calamità” perché “senza politiche di coesione l’Europa non ha futuro”.

 

 

Claudio Magistroni
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