Sanità: in Commissione approvati i primi 5 articoli del progetto di legge di riforma

L’approvazione finale in Commissione prevista per il 1 luglio.
I gruppi di minoranza contestano il metodo di lavoro adottato

 

Sono stati approvati questa mattina in Commissione Sanità i primi 5 articoli (sui 30 complessivi) della legge di riforma del sistema socio sanitario lombardo, inerenti le finalità e i principi generali e le funzioni regionali in materia sanitaria. Come annunciato dal Presidente della Commissione e relatore del provvedimento Fabio Rizzi (LN), la Commissione tornerà a riunirsi lunedì prossimo alle ore 13 per proseguire l’esame degli articoli e la votazione degli emendamenti e dei subemendamenti. Alla seduta di Commissione era presente e ha partecipato anche il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo.

Vogliamo approvare il provvedimento in Commissione –ha detto Fabio Rizzinella seduta del 1 luglio, così da consentire alla Commissione Bilancio di approvare nella settimana successiva la parte relativa alla norma finanziaria. Sono tempi ristretti ma obbligati per consentire l’esame e il voto finale dell’Aula nelle sedute già calendarizzate per il 14, 15 e 16 luglio”. Il Presidente Rizzi ha quindi annunciato la volontà di recuperare alcuni subemendamenti della minoranza all’interno dei propri subemendamenti, evidenziando come per la presentazione degli emendamenti legati a ciascun articolo del testo di legge ogni gruppo avrà a disposizione 10 minuti complessivi.
Forte contrarietà è stata espressa da Carlo Borghetti, che a nome del Partito Democratico e del Patto Civico ha evidenziato come “anche noi vogliamo fare la riforma velocemente, ma vogliamo farla bene. Ne va della salute dei nostri cittadini. Purtroppo però la maggioranza, così facendo, sta solo creando un grande pasticcio costruendo una legge pezzo per pezzo e di giorno in giorno, senza consentirci di portare un contributo serio e concreto”. Borghetti aveva chiesto che la maggioranza definisse un proprio testo condiviso, sul quale aprire poi un’altra+ finestra temporale per presentare nuovi emendamenti. “La proposta di Rizzi sul piano procedurale è indecente sia sotto l’aspetto sostanziale che sotto quello formale –ha rimarcato la Vice Presidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi (PD)- e il relatore non può pretendere di inglobare a suo piacimento alcuni punti dei nostri subemendamenti con il nostro consenso senza metterli al voto nella loro versione integrale”.
Anche Paola Macchi (M5Stelle) ha giudicato “inaccettabile che un provvedimento così importante, il più importante di questa legislatura, venga liquidato in sole cinque sedute di Commissione, vanificando e annullando il lavoro fatto dai gruppi di minoranza con un metodo di lavoro che costituisce una presa in giro per chi invece su questo provvedimento avrebbe voluto lavorare in modo più approfondito”.
E’ un provvedimento complesso –ha detto Fabio Fanetti (Lista Maroni)- e proprio per questo il metodo che abbiamo deciso di adottare è rispettoso dei contributi di tutti e si concentra sui contenuti cercando di recuperare e valorizzare anche alcune delle proposte della minoranza”.
Disco verde anche dal capogruppo di Forza Italia Claudio Pedrazzini, che ha annunciato il ritiro di alcuni dei 103 subemendamenti inizialmente presentati dal suo gruppo: “Accettiamo il metodo di lavoro proposto dal relatore, ma ci deve essere disponibilità al confronto e all’ascolto delle varie posizioni: i tempi che ci siamo dati devono essere rispettati ma non devono andare a discapito dell’analisi e della verifica dei contenuti”.