Presentato questa mattina a Palazzo Pirelli il Rapporto biennale sull’occupazione nelle imprese con più di 100 dipendenti in Lombardia, nel corso di un workshop su “Donne e lavoro: quale innovazione sociale per uscire dalla crisi”. I dati sono stati raccolti dall’Ufficio della Consigliera di Parità Regionale, Carolina Pellegrini ed elaborati da EupolisLombardia.
“La componente femminile del mondo del lavoro ha reagito piuttosto bene alla crisi– ha affermato durante i lavori Sara Valmaggi, Vicepresidente del Consiglio regionale- ma ciò è dovuto alla grande adattabilità delle donne ed è una caratteristica di cui non è giusto, né produttivo, approfittare. Per quanto riguarda le politiche regionali di sostegno all’occupazione– ha continuato Valmaggi – credo non siano sufficienti quelle azioni che tendono alla monetizzazione, tipo i vaucher, se non sono accompagnate da interventi di sostegno con caratteristiche di sistema”
“Bisogna ammettere che, a seconda delle diverse realtà, le donne sono riuscite ad avere una certa influenza nella nostra società. – è il parere di Daniela Maroni, Consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza- Sono convinta che un piccolo cambiamento ci sia stato, nel corso di questi anni, e che oggi con più forza dobbiamo imprimere un’accelerazione a questo cambiamento, perché solo così possiamo consentire alle donne di diventare soggetti con pari dignità sia in ambito lavorativo, sia in ambito familiare”.
“Il lavoro femminile continua ed essere un nodo problematico nel nostro Paese – ha affermato Carolina Pellegrini – Si potrebbe quasi parlare di femminilizzazione del lavoro, ma sarebbe superficiale fermarsi alla lettura dei dati numerici. La crisi ci obbliga a guardare più in profondità e ci chiede di interrogarci anche sulla situazione dei servizi”. Si tratta di servizi di welfare e di sostegno all’occupazione femminile che sarà difficile mantenere ai livelli attuali, dati i tagli della legge di Stabilità, come ha a sua volta sottolineato l’Assessore alla Casa, Housing Sociale e Pari opportunità, Paola Bulbarelli.
Fra gli elementi di riflessione della giornata, il fatto che nella nostra Regione l’occupazione femminile tiene. Nonostante la congiuntura, nel 2013 il dato era salito al 57,3%, ma solo grazie al traino del terziario (81% delle donne occupate, contro il 19% dell’industria) e al calo dell’occupazione maschile. Leggermente in salita anche la percentuale di donne nelle posizioni apicali (30% le donne quadro e un 18% di donne dirigenti, con una variazione percentuale, rispettivamente, fra i 4 e i 2,4 punti rispetto al 2005). Aumentato il ricorso al part-time, usato per l’84% da donne, che si configura sempre più come scelta di necessità.
Prospettive e ipotesi di soluzione (da misure di welfare aziendale o di secondo livello a una maggiore flessibilità, non solo oraria ma anche di sede lavorativa, alla sperimentazione di forme solidarietà e collaborazione) e l’analisi degli interventi di Regione Lombardia a sostegno dell’occupazione femminile sono stati fra i temi della tavola rotonda che si è tenuta nel pomeriggio con diverse organizzazioni sindacali e di categoria.