Metodo Stamina: Carlo Porta degli Spedali Civili di Brescia in Commissione Sanità

“Anche l’audizione di oggi ha confermato come sul caso stamina i medici e gli operatori sanitari degli Spedali Civili di Brescia si sono sempre mossi con grande correttezza e nel pieno rispetto delle regole e delle disposizioni loro impartite, eseguendo nei fatti con rigore e scrupolosa osservanza le prescrizioni e le indicazioni fornite loro dagli Enti preposti”. A dichiararlo sono il Presidente della Commissione regionale Sanità e il relatore dell’indagine conoscitiva sul metodo stamina, dopo la relazione tenuta questa mattina in Commissione Sanità dal Direttore del Dipartimento di Oncoematologia Pediatrica e Trapianto Midollo Osseo Pediatrico dell’azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia Carlo Porta, che ha ringraziato la Commissione per l’opportunità di intervenire e poter precisare il suo ruolo nella vicenda.

"E' la mia prima occasione di riferire su una vicenda sulla quale c'è stato un blackout informativo di 2 anni” ha evidenziato Porta, che ha aggiunto: “In questa vicenda non ho mai avuto alcun interesse personale diretto o indiretto e ritengo di non avere nulla di cui rimproverarmi poichè ho sempre agito da medico, avendo come unica preoccupazione la salute di pazienti per i quali non esisteva una valida alternativa terapeutica e che richiedevano una cura di natura compassionevole, risultata priva di effetti indesiderati".
Carlo Porta ha spiegato che il 23 agosto 2012, tre mesi dopo l'interruzione delle infusioni secondo il protocollo Stamina deciso dall'Aifa, è stato richiamato in servizio per procedere a nuove infusioni a fronte di un provvedimento della Procura di Venezia che aveva imposto l’immediata ripresa delle terapie a favore di un bambino già precedentemente trattato: a questo provvedimento, hanno fatto seguito altri numerosi provvedimenti giudiziari dello stesso tenore da parte di diversi tribunali. Da fine agosto 2013 a febbraio 2014, sono stati trattati 37 pazienti, che si aggiungono ai 12 di cui 4 pediatrici trattati dall’ottobre 2011 al maggio 2012, prima dello stop imposto dall’Aifa il 23 maggio 2012.

Porta ha detto di aver conosciuto per la prima volta Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, in un incontro che si è svolto il 20 aprile 2011in Regione Lombardia presso la Direzione Generale della Sanità. ''In quella sede mi fu riferito –ha spiegato Porta- che una metodica come quella di cui si discuteva poteva essere applicata in forza della legge Turco-Fazio sulle cure compassionevoli. Vannoni poi mi ribadì che un protocollo analogo era già stato applicato in precedenza all'Ospedale Burlo Garofolo di Trieste, dove l'esperienza si era conclusa perchè i pazienti, trattati esclusivamente con cellule staminali mesenchimali, avevano presentato benefici transitori. Il protocollo che veniva proposto al Civile di Brescia, invece –ha sottolineato Porta – avrebbe consentito un beneficio più duraturo, seppur sempre nella prospettiva di cure di natura compassionevole''.
Da lì, come è noto, gli uffici di Brescia si attivarono per iniziare i trattamenti con il metodo Stamina.