Un primo passo per rendere concreto e operativo il ruolo della Città metropolitana di Milano. Oggi pomeriggio il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con l’astensione del Partito Democratico e del Patto civico e il voto contrario del Movimento 5 Stelle, la legge sulla valorizzazione del ruolo istituzionale dell’ente, dopo l’entrata in vigore, l'8 aprile 2014, della legge nazionale “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” che, di fatto, ridisegna confini e competenze dell'amministrazione locale. La legge regionale già nel suo titolo prevede anche il riconoscimento della specificità dei territori montani.
Relatore in Aula il Presidente della Commissione Affari Istituzionali, Stefano Carugo (NCD), che nei mesi precedenti ha lavorato più volte in seduta congiunta con la Commissione speciale per il Riordino delle Autonomie, presieduta da Carolina Toia (Lista Maroni).
“La legge approvata oggi – ha detto il Presidente Raffaele Cattaneo – assegna alla città metropolitana le funzioni e le competenze per cominciare ad operare. Certo si può sempre fare meglio e osare di più, ma mi pare importante sottolineare che questa idea istituzionale, di cui si parlava dal ’90 e che è destinata a cambiare i rapporti tra la Regione e il territorio di Milano, esce finalmente dal limbo per diventare realtà”.
Tra gli strumenti introdotti dal provvedimento, figura l’istituzione della Conferenza permanente Regione-Città Metropolitana, in particolare per il raccordo del Piano regionale di sviluppo con il nuovo Piano Strategico metropolitano. Nodo cruciale gli articoli 2 e 3 relativi al trasferimento delle funzioni dalla ex Provincia di Milano: la Regione gestirà Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca, Politiche culturali ed alcune funzioni relative ad Ambiente ed Energia.
Stralciato, dopo un lungo confronto, l’articolo che prevedeva la nascita del Parco regionale metropolitano di cintura verde dalla fusione del Parco Nord Milano e del Parco Agricolo Sud Milano, amministrato da un unico gestore, come previsto dallo Statuto della Città metropolitana. La richiesta di abrogazione dell’articolo era stata avanzata dai consiglieri Giampietro Maccabiani (M5S) e Fabio Pizzul (PD).
In Aula per la Giunta è intervenuto il sottosegretario alle Riforme Istituzionali, Giulio Gallera.