Contrasto alle mafie, Carovana Internazionale e Consiglio regionale uniti nella lotta

Carovana internazionale Antimafie”, associazione impegnata nella sensibilizzazione contro la criminalità organizzata, e Consiglio regionale della Lombardia uniti nel contrasto alle mafie e alla piaga della tratta degli  esseri umani. 
 
Il Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, ha sottolineato l’importanza dell’incontro che si è tenuto proprio in Aula Consiliare.  “L’Aula è luogo della democrazia e della rappresentanza, baluardo contro tutte le mafie – ha detto il Presidente Cattaneo -. Questo è il compito delle istituzioni democratiche: al di là delle differenti opinioni che la compongono, il nostro Consiglio regionale è schierato contro l’illegalità“.
 
 
 
Nel corso del suo intervento il Presidente Cattaneo ha ricordato le iniziative messe in campo nell’attuale legislatura dall’Assemblea lombarda contro Mafia e illegalità: la Commissione antimafia, l’istituzione della Giornata regionale contro le Mafie e le vittime della criminalità e l’approvazione all’unanimità della Legge regionale 24 giugno 2015 per la lotta alla criminalità organizzata.
Quella di questa mattina è la prima tappa lombarda della Carovana Antimafie 2015, l’associazione che attraversa il territorio italiano proponendo momenti di solidarietà a coloro che in prima fila operano per la legalità democratica e la giustizia sociale, sensibilizzando le persone nell’impegno contro la mafia e le criminalità organizzata. Il tema proposto oggi alla riflessione comune riguarda le grandi opere e gli appalti di servizi, “Le periferie al centro”.
A conclusione dei lavori è intervenuto il Presidente della Commissione consiliare Antimafia Gian Antonio Girelli, in apertura il Presidente della Regione Roberto Maroni.
Finti contratti a tempo indeterminato e precarietà dei lavoratori delle grandi opere, la diffusione della cultura della legalità, gli strumenti di prevenzione della corruzione messi in campo per Expo sono stati oggetto della discussione.
 
Nel corso dell’incontro sono intervenuti Graziella Carneri (Cgil, Cisl, Uil Lombardia), David Gentili (Commissione Antimafia Comune di Milano), David  Salluzzo (Libera Lombardia) e delegati lombardi di Filt-Cgil, Fisascat-Cisl e Feneal-Uil.
 
 La “Carovana Internazionale Antimafie” quest’anno ha come filo rosso quello della lotta alla tratta degli esseri umani, in linea con il progetto europeo CARTT. In totale sono in programma oltre 70 tappe per parlare specificamente di “nuovi schiavi”. La Carovana Internazionale Antimafie a livello nazionale ed internazionale è promossa, tra gli altri, da Arci, Libera, Avviso Pubblico in collaborazione Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement.

Il Presidente della Commissione speciale Antimafia, Gian Antonio Girelli: “Fondamentale la nostra legge antimafia”

 
Girelli ha ricordato le numerose iniziative messe in campo in questa legislatura per l’educazione alla legalità e la prevenzione. “La Commissione Antimafia – ha dichiarato Girelli – ha lavorato in un clima di grande collaborazione, condividendo gli obiettivi della lotta alla criminalità organizzata, dando prova di buona politica. Il risultato più importante lo scorso giugno quando l’Assemblea ha approvato all’unanimità la Legge regionale per la lotta alla criminalità. La Lombardia è stata così la prima regione italiana a prevedere un testo che include la prevenzione, la formazione, la trasparenza“.     
 

Il Presidente della Regione Roberto Maroni: “Sensibilizzare i giovani”
Una “antimafia dei fatti”‘ unita alla “sensibilizzazione delle giovani generazioni”. Sono questi i due principali temi toccati dal presidente della RegioneRoberto Maroni, nel suo intervento in Aula. “E’ una iniziativa importante – ha sottolineato Maroni –perche’ di mafia, di lotta alla mafia e di

legalita’ bisogna parlare – come diceva Paolo Borsellino-ovunque, alla radio, in TV, sui giornali e noi aggiungeremmo anche sulla rete e sui social network. Altrettanto importante è fare, l’antimafia dei fatti e’ quella che ci deve impegnare“. 
Tra le tante iniziative assunte da ministro dell’Interno, Maroni ha ricordato in particolare la legge che ha istituito l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, “attuando l’insegnamento di Giovanni Falcone con l’aggressione ai patrimoni mafiosi”, distinguendo la sorte del mafioso da quella del patrimonio accumulato. “L’Agenzia ha funzionato, sta funzionando e deve funzionare – ha proseguito Maroni – Noi come Regione siamo a disposizione con ogni sforzo per migliorare l’efficienza dell’Agenzia“.