Indennità differita Consiglieri: approvato in Commissione il progetto di legge

Presidente Matteo Forte: “Nessun aumento dei costi della politica, proposta che allinea la normativa regionale lombarda a quella di altre regioni”

La Commissione Affari Istituzionali questo pomeriggio ha approvato il progetto di legge relativo alle “Disposizioni in materia di trattamento economico dei consiglieri. Modifiche alla L.R. 3/2013”: hanno votato a favore i gruppi di maggioranza Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Lombardia Ideale e Noi Moderati, contrari Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, astenuto Luca Ferrazzi (Gruppo Misto).

Prima del voto finale, respinto l’emendamento presentato da Nicola Di Marco (Movimento 5 Stelle) con cui si chiedeva il ritiro del provvedimento.

Il progetto di legge introduce un’indennità differita, a decorrere da questa legislatura, regionale a favore dei Consiglieri regionali eletti nella stessa legislatura o nelle legislature successive. L’istituto è esteso ai componenti della Giunta regionale e ai Sottosegretari. La norma offre la facoltà di aderire o rinunciare all’istituto.

La proposta prevede una trattenuta su base volontaria pari all’8,8% dell’indennità di carica (6.327 euro mensili) al fine di costituire un fondo che, al compimento dei sessantacinque anni di età e a seguito dell’esercizio del mandato per almeno cinque anni, riconosce ai Consiglieri regionali che hanno aderito all’istituto un assegno calcolato con il metodo contributivo. I contributi trattenuti annualmente saranno rivalutati, con un incremento di 2,75 volte, attraverso una serie di coefficienti che variano a seconda dell’età anagrafica del Consigliere al momento della corresponsione dell’indennità differita.

Secondo il Presidente della Commissione e relatore del provvedimento Matteo Forte (FdI) “bisogna sgombrare il campo da qualsiasi equivoco: non si tratta di ripristinare i vitalizi che sono stati aboliti dalla IX legislatura, ma di dare la possibilità ai Consiglieri di aderire a un’indennità differita calcolata con il metodo contributivo. Inoltre, sempre a differenza dei vitalizi, è a carattere volontario e non c’è nulla di automatico. La proposta non comporta alcun aumento dei costi della politica perché le cifre accantonate si compenseranno con la riduzione delle spese dei vitalizi per i Consiglieri in carica prima del 2013, anno in cui erano stati aboliti: il progetto di legge punta ad allineare la normativa regionale lombarda in materia a quanto già previsto e adottato in numerose altre regioni italiane”.In base al presupposto dell’adesione di tutti gli aventi diritto all’indennità differita, la trattenuta del contributo mensile determina un introito annuo pari a euro 654.768,58 euro, risorse utilizzate per l’erogazione degli assegni vitalizi di cui alle leggi regionali n° 12/1983 e n° 12/1995 il cui stanziamento di bilancio è pari a 6.426.000,00 euro nel triennio 2025 – 2027.

La spesa per l’indennità differita per il 2028, al termine della XII legislatura, si stima in circa 230 mila euro. Contemporaneamente, la somma degli assegni vitalizi attualmente in erogazione, ai sensi delle leggi regionali 12/1983 e 12/1995, dovrebbe diminuire di circa euro 600mila euro. Sulla base di questi presupposti, la spesa per l’indennità differita trova copertura nella progressiva riduzione della spesa necessaria per l’erogazione degli assegni vitalizi.