Il numero dei giovani presenti in Italia è crollato. A dirlo è l’Ufficio Studi della Confederazione Generale Italiana degli Artigiani (CGIA), secondo cui negli ultimi dieci anni la popolazione italiana nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni è diminuita di quasi 750mila unità, pari al -5,8 per cento. Nel 2014, si registravano poco più di 12,8 milioni di giovani, nel 2024 risultano meno di 12,1 milioni.
L’Ufficio studi della CGIA, inoltre, ha effettuato un confronto tra i nati del 1943 e quelli del 2023 riscontrando che durante la Seconda Guerra Mondiale le nascite in Italia furono pari a 882.105, più del doppio rispetto alle circa 380 mila registrate nel 2023.
In Lombardia nel 1943 gli uffici anagrafe dei Comuni registravano oltre 100mila nascite in un anno. Oggi, più di ottant’anni dopo, il dato è sceso drasticamente a quasi 66mila, secondo i dati Istat. Tra le province più colpite, Bergamo dove i nati sono scesi da 16.000 a 7.000, mentre a Brescia da 18.000 a 8.600, quasi la metà di quelli che c’erano una volta. Sondrio ha perso quasi il 4% dei ragazzi tra i 15 e i 34 anni, e anche Cremona, Mantova e Lecco seguono questa tendenza. Milano si rivela però un’eccezione: la popolazione tra i 15 e i 43 anni è aumentata del 10%, con oltre 63.000 giovani in più. Monza segue, con un incremento del 3%. Nel capoluogo milanese ci sono 487 ultracentenari e la popolazione invecchia sempre di più con l’età media dei milanesi che si assesta sui 46 anni.
A confermare la tendenza alla denatalità è anche l’Istat che, nei dati pubblicati inerenti al 2023, denuncia un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (era 6,7 per mille nel 2022). La diminuzione delle nascite rispetto al 2022 è di 14mila unità (-3,6%), meno 34,2% rispetto al 2008, classificato come l’anno in cui si era registrato un aumento delle nascite in Italia.
Il calo demografico in Italia si riflette nelle iscrizioni scolastiche. Nell’anno scolastico 2024-2025, il primo anno delle scuole superiori registrerà circa 50mila studenti in meno rispetto all’anno precedente. Questo dato si inserisce in un quadro più ampio: ogni anno, il sistema scolastico italiano perde mediamente 130mila studenti.
Dal 2015-2016 al 2022-2023, il sistema scolastico italiano ha registrato una significativa diminuzione degli studenti, con variazioni diverse a seconda del grado di istruzione. Da un’analisi condotta dal Centro Studi Orizzonte Scuola si evidenzia che la scuola primaria ha perso oltre 300.000 studenti, la scuola secondaria di I grado ha registrato una riduzione di 74.621 studenti, solo quella secondaria di II grado ha mostrato una lieve crescita, con un incremento di 5.892 studenti.