La loro produzione cominciò nel 1949, ma il brevetto arrivò solo 9 anni dopo, il 28 gennaio del 1958. Compiono 65 anni i mattoncini Lego, acronimo danese di “leg godt”, che significa “gioca bene”. In Italia sarebbero arrivati nel 1965 e non c’è bambino che non li conosca o che non ci abbia giocato almeno una volta.
Anche il Consiglio regionale ha voluto rendere omaggio al gioco iconico, che ha accompagnato generazioni di piccoli, che negli anni ha lanciato una linea “education”, che è nato dalla creatività di chi, a fronte di una grave crisi, decise di reinventarsi e ricostruire.
A concepirli e commercializzarli per la prima volta è stata l’azienda danese di giocattoli “Lego” fondata nel 1932 dal falegname Ole Kirk Christiansen, che per arginare le difficoltà economiche nel periodo di depressione tra le due guerre, ebbe l’idea di continuare a fabbricare i suoi prodotti ma in miniatura, per velocizzare il processo di progettazione e ridurre i costi.
Nacquero così i primi giocattoli in legno: il sipario si alzò su un camion formato da diversi elementi assemblati tra loro a incastro. Nel 1947 gli elementi scomponibili diventarono mattoncini. Nel 1963 cambiò il materiale di cui erano fatti.
Oggi c’è solo l’imbarazzo della scelta: “La notte stellata” di Van Gogh, la “Casa sull’albero”, il “quartetto Jazz”, le auto più illustri come “Ferrari” o “Porsche”.
E se già nel 1968 a Billund, luogo di nascita del papà dei “lego”, sbocciava un parco divertimento con modellini di città interamente realizzati con i celebri mattoncini, più recentemente, nel 2017, una piccola Lombardia è stata ricostruita a Palazzo Pirelli, in occasione del “Weekend della creatività”: edifici, monumenti, tram e metropolitane, persino una riproduzione del Pirellone (foto), composta da 50mila mattoncini, che ancora oggi accoglie i visitatori all’ingresso del grattacielo.
Esordisce la prima serie, poi tutte le altre: le linee dedicate ai bambini più piccoli, con moduli più grandi e sicuri; quelle rivolte anche agli adulti e a collezionisti veri e propri per ricreare a casa propria le piramidi, la Casa Bianca o gli skyline di Parigi e New York; quelle ispirate a film o saghe cinematografiche: Harry Potter, Jurassic World, Avatar.
Entrano quindi in scena l’arte, la natura e i viaggi. Debuttano il set spaziale, gli animali, i gioielli, i castelli, i pirati. Si accendono luci e si introducono suoni. Esordiscono gli "omini": gambe e braccia orientabili e volti sorridenti.
Con i mattoncini prendono vita i supereroi e i personaggi Disney.
Un mondo che si anima aprendo la scatola, fatto di colori e di migliaia di pezzi. Tanti quanti ne servono per comporre le proprie opere, un pezzo incastrato all’altro, dove ci si può perdere ore e giorni per trovare quello giusto per poter proseguire. 600 mila sono quelli serviti a Riccardo Zangelmi per allestire la sua prima mostra personale “Potere ai piccoli” esposta a Palazzo Pirelli nel 2018 e visitata da oltre 26mila persone. 40 opere e 60 colori per creare un percorso fatto di ciucci, bolle di sapone, animali e altri e oggetti legati all'infanzia nella sua dimensione ludica e spensierata, capace di incantare i più piccoli e di brillare ancora tra i ricordi degli adulti.
- 27 Gennaio, 2023
- 12:00 am
- Categorie: Lombardia Quotidiano